martedì 14 agosto 2012


TORTA SAPORITA ALLA TREVIGIANA
Cosa mi serve?
-       1 base di pasta sfoglia per torte salate
-       250 grammi circa di ricotta
-       Un pezzo di provolone piccante
-       Un uovo
-       Un paio di cespi di trevigiana
-       Pancetta affumicata a dadini
-       Olio extravergine di oliva, peperoncino

Come la faccio
Dopo aver lavato con cura la trevigiana, taglio le foglie a piccoli pezzi
Nel frattempo, in un pentolino antiaderente scaldo un cucchiaio d’olio con un po’ di peperoncino; quando l’olio è caldo, ma non bollente, butto la trevigiana e la giro per qualche minuto in modo da farle prendere sapore.
Aggiungo poi mezzo bicchiere d’acqua, copro e faccio cuocere a fuoco moderato.
Quando l’acqua è quasi del tutto assorbita, aggiungo la pancetta e proseguo la cottura, senza coperchio, fino a quando la pancetta non è cotta.
Attenzione – ci deve essere ancora acqua sufficiente a cuocere la pancetta senza friggerla, in questo modo si eviterà anche di bruciare la trevigiana.
Nel frattempo, in una terrina ho versato la ricotta, l’uovo e il provolone “grattuggiato” in pezzi piccolissimi con il coltello – li lavoro qualche minuto con il cucchiaio di legno, in modo da trasformare la ricotta in una crema e aggiungo trevigiana e pancetta, avendo cura di averle fatte raffreddare qualche minuto.
Giro il tutto con il cucchiaio e verso nella teglia dove, nel frattempo, ho steso la base di pasta sfoglia.
Inforno a 180 / 200° e lascio cuocere per una mezz’ora abbondante – o comunque fino a quando la pasta sfoglia è ben dorata.
Per rendere la torta più croccante, si può usare la cottura ventilata per gli ultimi 5 minuti.

Quando la mangio
Subito, se ho molta fame
Dopo qualche ora, se preferisco che i sapori si amalgamino meglio
Il giorno dopo, magari dopo averla riscaldata un paio di minuti, se voglio che sia buonissima
E' passato un anno
L'attività del ComitatoXMilano prosegue.
Ma oggi è la vigilia di ferragosto e, visto che - per chi non lo sapesse - sono piuttosto brava a fare le torte salate, vorrei condividere un paio di ricette per il pranzo di ferragosto!
Buon appetito! Anche questo è cambiamento


TORTA DELICATA ALLE ZUCCHINE
Cosa mi serve?
-       1 base di pasta sfoglia per torte salate
-       250 grammi circa di ricotta
-       Una manciata di parmigiano grattuggiato
-       Un uov
-       2/3 zucchine
-       Pancetta affumicata a dadini
-       Olio extravergine di oliva, peperoncino

Come la faccio
Dopo aver lavato con cura le zucchine, le affetto a rondelle non troppo sottili.
Nel frattempo, in un pentolino antiaderente scaldo un cucchiaio d’olio con un po’ di peperoncino; quando l’olio è caldo, ma non bollente, butto le zucchine e le giro per qualche minuto in modo da farle indorare.
Aggiungo poi mezzo bicchiere d’acqua, copro e faccio cuocere a fuoco moderato.
Quando l’acqua è quasi del tutto assorbita, aggiungo la pancetta e proseguo la cottura, senza coperchio, fino a quando la pancetta non è cotta.
Attenzione – ci deve essere ancora acqua sufficiente a cuocere la pancetta senza friggerla, in questo modo si eviterà anche di bruciare le zucchine.
Nel frattempo, in una terrina ho versato la ricotta e il parmigiano e aggiunto l’uovo – li lavoro qualche minuto con il cucchiaio di legno, in modo da trasformare la ricotta in una crema e aggiungo zucchine e pancetta, avendo cura di averle fatte raffreddare qualche minuto.
Giro il tutto con il cucchiaio e verso nella teglia dove, nel frattempo, ho steso la base di pasta sfoglia.
Inforno a 180 / 200° e lascio cuocere per una mezz’ora abbondante – o comunque fino a quando la pasta sfoglia è ben dorata.
Per rendere la torta più croccante, si può usare la cottura ventilata per gli ultimi 5 minuti.

Quando la mangio
Subito, se ho molta fame
Dopo qualche ora, se preferisco che i sapori si amalgamino meglio
Il giorno dopo, magari dopo averla riscaldata un paio di minuti, se voglio che sia buonissima

sabato 14 maggio 2011

Silenzio elettorale

Che questa maledetta notte
dovrà pur finire
perché la riempiremo noi da qui
di musica e parole

Chiamami ancora amore
Chiamami sempre amore
In questo disperato sogno
tra il silenzio e il tuono
difendi questa umanità


http://www.youtube.com/watch?v=26oZQBwdrG0

domenica 8 maggio 2011

Da via Padova a Palazzo Marino … e ritorno


Ieri è stata la giornata delle 100 piazze per Pisapia e si è chiusa con una folla, arancione e festante, in piazza della Scala – davanti a Palazzo Marino.
Una presenza simbolica, soprattutto per chi non vive in centro ma in quella che, poco più di un anno fa, è stata definita estrema periferia – via Padova.

Geograficamente e topograficamente la definizione lascia qualche perplessità – se via Padova è estrema periferia, Corso Buenos Aires non può che essere periferia.
Eppure la definizione è corretta – via Padova, per l’attuale amministrazione cittadina, è estrema periferia, lontana anni luce dai propri interessi e dalle proprie priorità.

Ma via Padova periferia non è – non lo è sulla cartina di Milano, perché è attaccata a Corso Buenos Aires (una delle più importanti vie dello shopping di tutta Europa, ci insegna il sindaco uscente); e non lo può essere per l’amministrazione di Milano.
Perché vi Padova, che piaccia o non piaccia, è un’arteria pulsante – di vita, di colori, di storie quotidiane fatte di drammi e di speranze.
Nel bene e nel male via Padova c’è ed è una realtà che non si può cancellare con un colpo di spugna o con un’ordinanza coprifuoco.

Anche per questo ieri è stato importante che, proprio partendo da Via Padova, il comitato per Pisapia di zona 2 sia confluito in piccoli gruppi verso Palazzo Marino e a piccoli gruppi sia rientrato verso via Padova.

Perché ieri sono state le periferie a convergere verso il centro, ma quello che voglio è che presto succeda anche il contrario.
Che sia Palazzo Marino a guardare verso le periferie
Che il sindaco e gli assessori in Via Padova ci vengano (e non di notte, travestiti e accompagnati dai figli, come ha raccontato la Moratti – adesso, poi, possiamo anche immaginare il travestimento – figlio Batman e mamma Catwoman)
Che i Consigli di Zona abbiano la possibilità e la capacità di decidere, diventando prima luoghi di ascolto e poi portavoce delle istanze, vere, del territorio e di chi ci abita.

E’ nel programma di Giuliano Pisapia.
Ed è uno dei motivi per cui mi sono candidata in Consiglio di Zona – perché voglio veramente che le zone, i quartieri e le associazioni abbiano la possibilità di decidere, con i propri rappresentanti, le proprie priorità e non siano costretti ad aspettare, come oggi, che da Palazzo Marino qualcuno lanci uno sguardo pietoso verso via Padova, perché tra poco si vota o perché è morto un ragazzo.

Da Palazzo Marino a Via Padova si può – io ci credo

venerdì 6 maggio 2011

La dieta del militante

Fare campagna elettorale è faticoso.
Me lo avevano detto, ma non ci credevo.
Ti stanca fisicamente, perchè cammini, pedali, porti volantini, cammini, pedali, porti volantini
E poi sti stanca mentalmente - parli con tutti, vivi mille contraddizioni, paure, entusiasmo, voglia di fare
Quella che ti tiene sveglio fino a tardi la sera per condividere pensieri, link e programmi su FB
Quella che ti sveglia presto la mattina perchè hai mille idee e vuoi andare a volantinare al mercato prima di andare in ufficio
Quella stessa voglia di fare che, facendoti fare, ti dà energia per fare di più.

A volte però, sembra non bastare, e allora serve qualcosa per ricaricare ben bene le batterie...

... come la mia colazione di stamattina: zabaione e caffè!