Domenica mattina di relax, dopo un sabato di corsa tra la pagoda di Piazza Costantino al mattino e il gazebo ai giardini di via Restelli al pomeriggio, con passaggio finale al Parco Trotter.
Leggo il giornale (meglio, il quotidiano) e intanto penso che qualcosa su questo blog ce la devo pur scrivere - se no cosa l'ho aperto a fare?
E mi viene in mente che, in effetti, non ho ancora raccontato chi sono.
Quando, sfogliando le pagine milanesi mi imbatto in un articolino che racconta le giornate dei candidati sindaco e le loro riflessioni sul futuro e sul presente della città.
Ecco che una breve intervista a Letizia Moratti mi dà lo spunto per raccontare chi non sono - per la mia biografia ci saranno altre occasioni
Cito da Repubblica Milano
"Alla fine di una lunga giornata elettorale iniziata con la giunta e finita con il comizio con Umberto Bossi, Letizia Moratti si confida con Red Ronnie (rubrica cult sul suo sito). E racconta qual è il suo rammarico:
"Non aver visto il matrimonio di Kate e William. Sono romantica. Noi donne rivendichiamo la nostra indipendenza, ma alla fine per noi l'amore è quello che conta di più"
Penso che il sindaco di una città dove quasi un giovane su quattro non ha lavoro, a fine mandato dovrebbe rammaricarsi di ben altro.
P.S.
Anche le giovani donne milanesi vorrebbero rivendicare la propria indipendenza - con un posto di lavoro, con una scuola pubblica dove lasciare i figli anche il pomeriggio e con la sicurezza di potersi muovere tranquillamente per la città anche di notte con i mezzi pubblici.
E poi arrivare a casa e avere il solo pensiero del matrimonio di William e Kate...
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